Grecia: Affrontando la Crisi Profughi, numeri e dati chiave
La crisi dei rifugiati e migranti in numeri
- 758,596 sbarchi (gennaio - 9 dicembre 2015)
- 3.283 arrivi attraverso la frontiera terrestre di Evros (gennaio - settembre 2015)
- 66.400 rifugiati da partecipare alla relocation dalla Grecia verso altri paesi dell'UE
- Le nazionalità degli arrivati70% dalla Siria, 19% da Afghanistan, 5% dall'Iraq
- 94.024 persone soccorse al mare dalla Guardia Costiera greca
- 206 morti in mare
- 413 trafficanti arrestati dalla Guardia costiera ellenica (gennaio-novembre 23, 2015)
Numero di sbarchi, 2014 e 2015
Miti e realtà
Mito n.1: La Grecia non è riuscita a sigillare i suoi confini
La realtà: I controlli alle frontiere di mare sono diversi da quelli di terra. Non si possono costruire barriere e il diritto internazionale proibisce il respingimento. Al contrario, il diritto internazionale impone il soccorso alle persone in pericolo in mare. La Grecia adempie tutti i suoi impegni internazionali con operazioni di soccorso che salvano migliaia di vite umane.
Mito n.2: La Grecia non accetta assistenza dall’Ue, sia umanitaria che di Frontex
La realtà: Frontex già sta aiutando la Grecia per l’ identificazione e la registrazione dei migranti in arrivo sulle isole dell'Egeo, mentre una operazione simile sta per iniziare ai confini del paese con la FYROM. La Grecia ha anche chiesto a Frontex di attivare le squadre di intervento rapido (RABIT) sulle isole greche dell'Egeo. Quello che la Grecia non accetta sono pattugliamenti congiunti e osservatori della FYROM, perché il controllo delle frontiere è una responsabilità nazionale. La Grecia ha chiesto 1.600 guardie di frontiera e 100 apparecchi Eurodac, e ha ricevuto finora solo 170 guardie di frontiera e 48 apparecchi Eurodac. Inoltre, la Grecia ha attivato il meccanismo di protezione civile dell'UE in modo da ricevere supporto materiale per affrontare con il flusso di migranti e richiedenti asilo nel suo territorio.
Mito n. 3: La Grecia non ha fatto progressi nel processo di relocation dei profughi
La realtà: Trenta profughi provenienti dalla Grecia e 129 dall’ Italia sono già stati trasferiti in altri paesi dell'Unione europea. Altri 46 profughi sono pronti ad essere trasferiti dalla Grecia. Il basso numero dei trasferimenti non è colpa della Grecia o dell'Italia, perché il processo dipende dalla collaborazione dei rifugiati stessi e degli stati membri, che devono fare offerte concrete di alloggio e di designare punti di contatto nazionali con la Grecia e l’Italia.
Mito n.4: La Grecia non ha fatto progressi in materia di rimpatri di migranti.
La realtà: I paesi di origine dei migranti non sono sempre disponibili a cooperare in tali operazioni. Pakistan ha recentemente rifiutato l'ingresso di 30 migranti pakistani da un totale di 50 rimpatriati dalla Grecia. I rimpatri si possono realizzare su base "accordi di riammissione" principalmente concordati tra l'Unione europea e terzi paesi, rendendo così il contributo dell’Ue in questa materia indispensabile.
Registrazione
- La legislazione approvata prevede cinque hotspots sulle isole di Chios, Kos, Leros, Lesbo e Samos nell’Egeo Orientale.
- L’hotspot di Lesbo, con capacità di registrazione di 4.000 persone al giorno è già in funzione
- Gli hotspot di Kos e Leros, con capacità di registrazione di 1.000 persone al giorno ciascuno, saranno pronti entro la fine del 2015
- Gli hotspot di Chios e Samos, con capacità di registrazione di 1.000 persone al giorno ciascuno, saranno pronti entro la fine del gennaio 2016
- Un centro di registrazione alla confine della Grecia con la FYROM, a Idomeni, sarà creato.
- La Grecia implementa tutte le norme del sistema Eurodac.
Centri di accoglienza, sussidi di affitto e programmi di famiglie ospitanti
- Il centro di accoglienza a Eleonas di Atene , con una capacità di 720 persone, è stato aperto nel agosto 2015.
- Ci sono due centri di accoglienza temporanea ad Atene (presso il campo Hockey nella zona Elliniko e lo stadio Tae Kwon Do di Faliro).
- Ci sono nuovi centri di accoglienza nella regione dell'Attica (capacità di accoglienza : 5.000 persone entro la fine del dicembre 2015, più 5.000 persone fino all'inizio del prossimo anno) e nella regione della Macedonia, nel Nord della Grecia (capacità di accoglienza: 10.000 persone fino all'inizio del prossimo anno).
- Sussidi di affitto e programmi di famiglie ospitanti per almeno 20.000 persone, finanziati dall'Ue, in base ad una Dichiarazione Congiunta (firmata il 14 dicembre 2015) tra la Commissione Europea e l'UNHCR in collaborazione con il governo greco.
Minori non accompagnati
La cooperazione con l’ ONG METAction per offrire protezione e rifugio ai minori non accompagnati. Un nuovo centro di accoglienza indirizzato specificamente ai minori non accompagnati sarà presto aperto sull'isola di Lesbo.
Assistenza sanitaria
- Servizi di emergenza e cura medica per profughi agli hotspot e i centri di accoglienza temporanea ad Atene.
- Due unità mobili della Croce Rossa al confine della Grecia con FYROM a Idomeni.
Collaborazione con l'Unione Europea e la Turchia
Iniziative dell'UE
Il governo greco sta affrontando la crisi dei rifugiati in stretta cooperazione con l'UE. La Grecia sostiene la creazione di una politica di immigrazione europea comune, così come tutte le recenti iniziative dell'UE in materia di cooperazione con i paesi vicini (Mediterraneo Orientale - Conferenza sulla rotta dei Balcani Occidentali - Vertice di Valletta sui migranti - Vertice UE-Turchia).
Turchia
Il governo greco sta portando avanti una cooperazione multilivello con la Turchia con lo scopo di ottimizzare la risposta alla crisi profughi, così come la battaglia contro i trafficanti, in termini di scambio di informazioni, cooperazione delle autorità competenti (polizia, guardia costiera), e l'attuazione degli accordi di riammissione con la Grecia e l'Unione Europea.
Il costo della crisi dei rifugiati
- La Grecia ha speso fino ad ora 1 miliardo di euro dal suo bilancio nazionale. 33 milioni di euro dal Fondo europeo di asilo sono stati erogati, mentre 50 milioni euro di assistenza finanziaria europea di emergenza sono stati approvati.
- Una unità amministrativa speciale per la gestione degli aiuti europei è stata istituita nel mese di agosto 2015, al fine di superare impedimenti burocratici.
- Il costo delle cure mediche in ospedale per 2.000 rifugiati e migranti supera le 800.000 euro.