Il saluto dell'Ambasciatore di Grecia alla Giornata di Studio in onore di Mario Vitti
Il saluto dell'Ambasciatore di Grecia Themistoklis Demiris alla Giornata di Studio in onore di Mario Vitti (Sapienza Università di Roma, 11/4/2016)
Che cosa rende un “buon” insegnante?
Un “Buon” insegnante, penso, sia colui che, certo , possiede le conoscenze, certo, ha il talento di trasmissibilità, certo, può avere un buon contatto con i suoi studenti, ma soprattutto buon insegnante penso che sia colui che può mostrare ai suoi studenti, vie di apprendimento al di là del curriculum standard. Che li fa capire meglio loro stessi e le proprie capacità e gli apre nuovi orizzonti per nuove scoperte.
Fortunatamente, ce ne sono molti di tali insegnanti.
Che cosa rende un “buon insegnante di letteratura”?
Quando si tratta di insegnare la letteratura, oltre alle capacita già menzionate, si deve naturalmente avere anche una profonda conoscenza dei testi, ma anche la capacità di inserirli nel loro contesto storico, confrontarli con altre epoche, ma anche con le esigenze attuali e, infine, fare la loro valutazione, senza stereotipi, al di là delle teorie storiche o estetiche dogmatiche. Un buon insegnante di letteratura può distinguere e mostrare ciò che vale davvero , non è prigioniero della moda, e trova la qualità anche dove e quando è ben nascosta, cercando ovunque. E siccome la letteratura è, soprattutto, un piacere, egli può sempre godere di un buon testo ed essere emozionato da questo, e può invitare convincentemente , gli studenti, i lettori, e tutti noi, a vivere la stessa emozione. E, ancora meglio, è anche lui stesso in grado di provocare piacere ed emozione, con i suoi testi e con il suo insegnamento sul piacere creato dagli altri.
Comparativamente, anche tali insegnanti della letteratura , per fortuna, sono numerosi.
Che cosa rende un “buon insegnante di letteratura greca”?
A mio parere, una persona ,che può essere un “buon” professore di letteratura, non è sicuro che sia un buon insegnante della letteratura greca. Non è una questione di lingua. Perché la conoscenza e , ancora di più, la piena familiarità con tutta la sua storia ed ampiezza, che è necessaria per sentirla, l’ hanno in molti o, possono comunque acquisirla. Penso che il problema si ponga per il fatto che , quando una letteratura ha una tale gamma e portata storica, inevitabilmente paragoni e valutazioni divengono difficili. E siccome la letteratura greca riflette una storia, spesso, tormentata e talvolta ideologicamente e politicamente intensa, a causa di divisioni e distruzioni, c’è bisogno di un grande sforzo, per non diventare vittima di pregiudizi ideologici e storici, che sopravvivono ancora oggi. Quando le discussioni e le passioni sulla purezza della lingua, o della razza, sul modello dello sviluppo del paese, o sull’ arte militante, si fanno così spesso, e hanno un’ influenza enorme sugli storici, sui governi, sui partiti e organizzazioni, sui media, ma anche sul popolo stesso , si devono fare sforzi maggiori di quelli necessari per altre letterature, per essere in grado di resistere a correnti prevalenti , di mettere in dubbio dottrine stabilite, di cercare e distinguere la vera qualità, da ovunque viene . E naturalmente per insegnarla , promuoverla , diffonderla , senza preconcetti storici, religiosi, estetici, o politici.
È vero che tali insegnanti della letteratura greca ce ne sono solo alcuni.
Ma la letteratura della Grecia , a causa della lingua, della geografia,della storia, è una letteratura, piuttosto, solitaria e non molto conosciuta. Quindi, quell’ insegnante della letteratura greca, che non è solo “buono”, ma “eccezionale” , quello che è suo degno servitore e ambasciatore, è colui che, al di là del resto, aiuta a rompere il suo isolamento, contribuisce alla sua diffusione a quelli che non parlano greco, al riconoscimento internazionale di essa e dei suoi rappresentanti.
Ebbene, insegnanti cosi “eccezionali” della letteratura greca, purtroppo, sono veramente pochi. E, per chi lo conosce, o conosce la sua opera, uno di loro senza dubbio è Mario Vitti. Perché tutte quelle capacita Mario Vitti le ha, e ne ha ancora di più.
Ma dire di Mario Vitti che è un "eccezionale insegnante o professore di letteratura greca" è davvero molto poco. Perché Vitti, non ha semplicemente insegnato , o diffuso la letteratura greca. Con il suo insegnamento, ma, soprattutto, con i suoi libri e la sua presenza globale nelle letteratura, intere generazioni di greci e stranieri, non solo studenti, ma migliaia di persone semplici , hanno potuto non solo scoprire la letteratura greca , ma anche capirla, goderla, rivederla con altro occhio. Grazie alla sua cultura e formazione e alle sue ampie conoscenze, le sue valutazioni non sono mai state soggettive o arbitrarie, ma frutto di studi e ricerche di fonti enormi.
Perché al di là di essere professore, Mario Vitti è stato ed è ancora, soprattutto, un ricercatore, uno storico, un critico. È uno dei primi che ha studiato ed ha imposto la generazione degli anni 30. I suoi libri per Seferis e Elytis i due nobel greci della letteratura,rimangono fino ad oggi, punti di riferimento e modelli per tutte le monografie sintetiche. Mario Vitti è egualmente valido quanto affronta sia la letteratura agreste o naturalista , sia la modernità greca. E per di più, ha approfittato della sua doppia identità, greca e italiana, per scoprire e far conoscere tragedie perdute delle Isole Ionie, o testi sconosciuti di Kalvos. In altre parole, non solo ha studiato e promosso la letteratura greca, ma l’ ha anche sviluppata e arricchita.
Infine, è la sua storia della letteratura greca moderna, quella che ha scosso, come nessun altro, le acque e ha imposto un nuovo sguardo fresco per correnti e autori, che forse solo lui, stando dentro e fuori dalla Grecia, potrebbe mostrarci. Ma un'altra cosa ancora : È, penso, l'unico che ha avuto il coraggio e la saggezza, di non ristampare la sua storia della letteratura eternamente, con alcuni aggiustamenti, ma di riscriverla dall'inizio, 30 anni dopo la sua prima edizione.
Quando, dopo tanti anni, tante opere , tanta accettazione da parte del pubblico e degli esperti, si ha il coraggio di osare un nuovo sguardo , e di rivisitare il proprio lavoro e se stesso ... beh allora, non si è solo “eccezionale” . Si potrebbe essere "unico".
È per questa “unicità” che siamo tutti qui. E 'per questa “unicità” che la letteratura greca ringrazierà per sempre Mario Vitti. E, ovviamente, con essa, lo ringrazieremo anche tutti noi.
Grazie Mario Vitti.